Questo, in estrema sintesi, il punto di vista del ministero della Salute che oggi è stata audita dalla Commissione parlamentare per il federalismo fiscale: “Il complessivo equilibrio di un sistema plurale – quale è quello delle autonomie – in particolar modo in un sistema integrato, quale è quello della sanità, impone che al riconoscimento di maggiori poteri debba necessariamente corrispondere l’intensificarsi dei relativi controlli da parte di chi svolge il ruolo di garante dell’unitarietà delle prestazioni su tutto il territorio nazionale”. Toccati anche molti temi della governance del sistema: dai criteri di riparto alla spending review.
10 APR – “Il Governo crede molto nel percorso avviato sulle nuove autonomie per il quale, allo stato attuale, sono in corso approfondimenti che vanno anche oltre l’ambito sanitario. Le istanze delle Regioni finalizzate ad accrescere le loro prerogative organizzative, ad intensificare l’autonomia nella gestione e nella provvista di personale, nonché ad assicurare ulteriori opportunità di formazione, anche specialistica, sono viste con estremo favore dal Ministero della salute: ciò – voglio precisare – è tanto più vero che, a mio parere, tali facoltà dovrebbero essere riconosciute a tutte le regioni, in modo da avanzare davvero nel percorso di autonomia che la nostra Costituzione già riconosce alle Regioni”.
Ma, “non vi è dubbio che proprio l’ambito sanitario abbia una sua particolare specificità perché – ed è la stessa Costituzione a dircelo – dovranno in ogni caso rimanere invariati i princìpi di fondo del nostro sistema sanitario, riconducibili – in estrema sintesi – ai concetti di unitarietà ed universalità”.
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Fonte: quotidianosanità.it